venerdì 28 dicembre 2012

Silenzio

Vorrei provare ad essere senza voce così potrei assaporare un po' il silenzio dell'aria e il grido impetuoso che ho dentro.
A volte mi capita di parlare ma di non sentirmi e capita che tutto intorno le labbra si muovono e le corde vocali vibrano, ma le parole sono come fumo che svanisce e ondeggiano invisibili come ragnatele tra i rami.
Per questo a volte penso che senza la voce ognuno di noi si ascolterebbe di più e ci sarebbe più rispetto per tutto ciò che sembra non esserci ma che invece ci circonda.



domenica 9 dicembre 2012

Amica non gradita

La solitudine è un'amica malvagia perché ti costringe e pensare.
Quando sei solo ti puoi perdere tra mille ombre
e capita che resti imprigionato per molto tempo in un mondo di silenzio.




lunedì 12 novembre 2012

Un secolo per diventare giovani

Mi sono sempre chiesta cosa pensa una persona anziana della vita che ha vissuto fino a quel momento e mi piacerebbe chiedere a molte persone, oltre i cinquanta anni, cosa si aspettano del loro futuro, credo che un giorno lo farò, spero prima di arrivare anche io a quell'età.
Ricordo che, poco tempo fa, rimasi molto sorpresa di come mio nonno parlasse del suo futuro in un modo innovativo, come se fosse un giovane di vent'anni che sta ancora studiando e ha ancora molto da apprendere dalla vita. Mio nonno è una persona di ben ottantotto anni ma portati abbastanza bene tutto sommato... Ottantotto, è anche difficile da scrivere!
Lui ci racconta sempre di come da piccolo avrebbe voluto studiare e di come riuscì ad imparare la musica tutto da solo, anche se dovette abbandonare gli studi e iniziare il suo lavoro di calzolaio e poi anche barbiere fin da ragazzino, ma si vanta di essere stato uno dei pochi a terminare addirittura la quarta elementare, che per quei tempi era come avere una specie di diploma.
Mi ha sempre affascinato il suo modo lento e preciso di spiegarci come aggiustare una scarpa ad esempio, come cambiare perfettamente un tacco rotto o come disegnare la forma su carta per poi costruire la base per una nuova scarpa. Lo spiega in un italiano un po'contorto fatto di termini ricercati pronunciati con qualche lettera in meno o di troppo, con molta calma e con introduzioni infinite come se avesse tutto il tempo del mondo e stesse formando un suo allievo, anche se purtroppo nessuno di noi nipoti ha mai capito come fare il mestiere del calzolaio e di questo lui se ne rammarica, sa che quando non ci sarà più la sua arte verrà persa per sempre...
A proposito del suo amore per la musica, mio nonno ha imparato a suonare il mandolino da giovane, naturalmente tutto da solo e la cosa che più mi affascina è che continua ancora a studiarla, da solo, sul suo banchetto di legno tra gli attrezzi da calzolaio e la colla per le scarpe apre il suo libro e "legge la musica"...  infila lo spago nel cuoio e "legge la musica", incolla la tomaia e "legge la musica"...
Quel giorno in cui rimasi sorpresa dalle sue parole mi disse che lui voleva ancora imparare, che purtroppo ai suoi tempi non gli era stato possibile, ma che non aveva mai smesso di imparare da solo con quel che poteva capire senza nessun maestro ad aiutarlo, ma lui non si era mai arreso, come anche quella volta che dovette andare a lavorare per un periodo in America e fu contentissimo di poter imparare una nuova lingua. Non si è arreso davvero, mai, anche oggi sa che non deve fermarsi, le sue ossa sono ormai vecchie ma lui ogni mattina sale pian piano sulla sua cyclette e pedala lentamente per quel tempo che la sua resistenza gli perdette, perché "se stai sempre fermo il tuo corpo si ferma pure, invece è importante tenerlo vivo"...
Mio nonno ha ottantotto anni, fa il calzolaio, lavora ancora come un tempo seduto sulla sua sedia di legno mentre studia il suo libro di musica, pedala ogni mattina su una cyclette e mi dice "how are you?" "one, two, three, four..."
Capire che una persona che ha vissuto così tanto ha ancora voglia di ampliare la sua conoscenza, come se avesse davanti a se un'altra vita intera, è una cosa che fa riflettere, è bellissima e allo stesso tempo spaventosa, com'è possibile tutto questo?
Nonno non sei stanco di andare avanti dopo ottant'anni di sapere e saggezza accumulata, non hai voglia di riposare e di goderti l'aria fresca di campagna invece di lavorarci, con la sensazione di essere libero finalmente dopo un'intera vita di sacrifici, fatta di povertà e orari di lavoro infiniti?
Allora mi chiedo perché io sono già stanca di tutto questo, sono ancora giovane e ho davvero tutta una vita davanti, ma è come se mi sentissi già vecchia e annoiata, non è possibile desiderare il riposo senza aver provato la fatica... Forse oggi abbiamo veramente tutto, sappiamo troppe cose e non abbiamo voglia di imparare nient'altro, passiamo tanto di quel tempo sui libri a studiare un miliardo di nozioni, a guardare la televisione e a navigare in internet che il nostro sapere è a tutto tondo ed è veramente immenso, ma alla fine è come se valesse pochissimo.
Mio nonno pagherebbe per rinascere nel secolo attuale, lo dice sempre che oggi sarebbe qualcuno di un certo livello culturale e sociale, magari un famoso musicista o un intellettuale chissà!
"Anche se sono vecchio voglio mantenere la mente giovane perché se è giovane la mente allora è giovane tutto il corpo"... questa frase di mio nonno la porterò sempre con me.

mercoledì 17 ottobre 2012

La via più lunga è anche quella meno percorsa

Ci sono viaggi che ti cambiano interamente.
Cammini impensabili che riescono a farti guardare il mondo in modo diverso.
Ho vissuto uno di questi viaggi, per gioco, anche se, prima di tutto l'ho fatto per riuscire a provare un sisma di qualcosa, di cui neanche adesso conosco bene il nome.
Cercavo una prova che mi rendesse più forte, un percorso che poteva donarmi lo stimolo tanto atteso, in modo da recuperare la serenità perduta e iniziare così a chiudere le mille ante dei miei armadi polverosi.
Non so se questo cammino mi ha resa migliore o peggiore, ho vissuto interamente ogni momento e questo mi ha resa diversa di sicuro. E' stato come guardare un film con personaggi dinamici che alla fine, nell'ultima scena, non sono più quelli di prima, hanno imparato qualcosa, sono cambiati e si sono evoluti.
Porterò dentro di me ogni piccolo centimetro di asfalto percorso e ricorderò la fatica immensa accompagnata da arti doloranti e cedimenti improvvisi... Avrò un esempio da seguire quando tutto mi sembrerà cadere giù e quando sarà la mia mente a cedere, seguirò la mia stessa forza, quella che ho dovuto tirare fuori per non arrendermi al dolore fisico e andare avanti fino alla meta, se pur con molta fatica e con piccole deviazioni per recuperare le forze.
Adesso sono al caldo e al riposo nella mia casa, sono stanca, ho ancora i piedi gonfi e tormentati, i polpacci corti e possenti, un ginocchio che grida vendetta e una temperatura corporea che necessita di cure, ma sento che la mia mente sta bene, la serenità si è fatta spazio tra i pensieri inutili e corrotti... e da oggi si va avanti fino alla meta.

sabato 7 luglio 2012

Ho perso la magia

Sono stanca delle cose difficili.
A quanto pare c'è una legge non scritta nella nostra società, seconda la quale il complicato è meglio e vale di più.
Non lo capirò mai, ma questo modo di pensare si è ormai insinuato nelle nostre menti, anche nella mia naturalmente e di certo non aiuta.
Sembra che il mondo ci vuole tristi e sottomessi invece che liberi e sereni, i guerrieri della luce si nascondono nell'ombra e l'universo si è stancato di girare.


giovedì 5 luglio 2012

Piagnucolamenti e illuminazioni

Ho passato tanto di quel tempo a guardare il mondo stare fermo e a giudicare chi non si evolveva con gli anni, che alla fine sono rimasta intrappolata anche io in questa torre di babele infinita.
Eppure se adesso guardo meglio e scosto bene le tende, mi rendo conto che quel mondo che tanto ho criticato e temuto, forse non è poi così fermo, non si è bloccato negli anni come credevo, anzi improvvisamente tutti sono andati avanti e hanno scoperto il fuoco, sono scesi dagli alberi e hanno dato vita ad un orto...
Sono stata troppo tempo a guardare il mondo da dietro il vetro di un acquario, oggi è tutto più grande di me, ingigantito come dentro una bolla e nessuno mi vede più.
Perché, ora mi chiedo, è successo questo?
Di certo qualcosa è andato completamente a rotoli, non ho calcolato tutte le eventualità, eppure mi sembrava di averlo fatto molto accuratamente, ma spesso quello di cui siamo sicuri non è altro che il riflesso delle nostre fantasie e dei nostri sogni interrotti.
Adesso che la via si è fatta polverosa e profonda è forse arrivato il momento in cui scegliere potrebbe intaccare inevitabilmente il futuro ed è proprio così che capisci che i sogni e le passioni non ti aiutano più.
Avere i sogni ma nulla per realizzarli è ormai inutile, ma avere i mezzi per poi non riuscire a realizzarli, perché impegnati in un'altra vita, è come entrare in letargo in estate, morire nel corpo e mantenere la mente viva, è come essere collegati ad una macchina che ti tiene in vita, ma di quello che eri un tempo non è rimasto che un involucro vuoto.











sabato 2 giugno 2012

Insomnia: soluzioni classiche e inutili elucubrazioni

La cosa più brutale di quando non riesci a dormire e che la mattina arriva sempre puntuale e beffarda a ricordarti tutte le cose da fare e di certo non puoi permetterti di sonnecchiare qua e là.
Ultimamente mi chiedo spesso da cosa possa essere causata l'insonnia notturna, ma non dal punto di vista fisico, per quello ci sono addetti specializzati, faccio piuttosto un'analisi del pensiero incanalandomi in vicoli ciechi che naturalmente vanno solo a peggiorando la mia insonnia.
Capita che una sera normale abbracci finalmente il tuo lettuccio comodo comodo, ti rilassi, chiudi gli occhi e sei pronto per entrare nelle tua fase rem, ma succede qualcosa, un qualcosa che dura un attimo o che in altri momenti avresti trovato piacevole, come un tic dell'armadio, un uccelletto canterino, che probabilmente avrà anche lui problemi di insonnia per cinguettare allegramente durante la notte, oppure ti invade ad un tratto un pensiero lontano, maledetto da dove è saltato fuori! Ecco è proprio in quel momento che tutto il tuo relax mentale cessa di esistere istantaneamente, il sonno svanisce magicamente e inizi a rigirarti tra le lenzuola, mentre la tua calma vacilla sempre più per lasciare posto all'ansia e al nervosismo.
Le soluzioni da provare sono tante, ognuno ha il suo metodo più o meno efficace, utilizzare ad esempio dei tappi per le orecchie così da non essere più disturbati e ritrovare la pace, cercare di non pensare a niente facendo il vuoto dentro di se come in una meditazione yoga, oppure c'è sempre il classico e intramontabile gioco di contare le pecorelle mentre saltano un recinto.
Personalmente questa cosa di contare per addormentarsi non l'ho mai capita e non ha mai funzionato, tutte le volte che ci provavo tenevo la mente così sveglia, per non perdere il conto, che alla fine il processo aveva effetto contrario. Ho provato anche con i tappi per le orecchie, ma ho finito per odiare quella sensazione di compressione innaturale e ad ogni modo non sempre funzionano, così ho cercato di meditare facendo respiri profondi per svuotare la mente, ma la verità è che quando l'insonnia arrivata non ne esci più, finché non ti sfinisci e fai arrivare il mattino, così da crollare anche con il sole già alto e nonostante l'uccelletto notturno abbia ormai chiamato a raccolta tutti i suoi amici e familiari per formare una grande orchestra di suoni continui.
A mio parere la soluzione migliore è una sola, ed è molto semplice nel complesso.
La cosa da non fare assolutamente e cercare di resistere all'insonnia e continuare per tutta la notte a raggomitolarsi tra le lenzuola aspettando che arrivi Morfeo, se resistiamo soccombiamo.
Molto più utile è invece smettere di lottare, accendere la luce, alzarsi dal letto e bere un po' d'acqua, dopo si potrebbe ad esempio leggere un libro, è una soluzione consolidata, a volte bastano solo due pagine per cadere in un sonno profondo, non perché il libro sia noioso in se ma è l'atto di concentrazione che imponiamo alla nostra mente che fa sopraggiungere, finalmente, la stanchezza e quindi il sonno. Oltre a dimostrare alla propria mente chi è il più forte, leggere aiuta ad allontanare i pensieri ansiosi che hanno provocato l'insonnia, sostituendoli con nuove storie più leggere e soprattutto non reali.
In ogni caso, se anche la lettura non dovesse funzionare, si può sempre decidere di accendere il computer e scrivere un post senza senso sul proprio blog, così da allontanare i pensieri negativi e liberarsi dalle sensazioni di cui l'Insonnia si nutre! C'è sempre speranza...


venerdì 1 giugno 2012

Imprecise sensazioni di quiete e tempesta

A volte la pioggia mi piace, il cielo, in tempesta da un momento all'altro, ha sempre quel fascino romantico e passionale come in un film d'epoca dai colori scuri.
La pioggia estiva è bizzarra e imprevedibile, oggi c'era il sole, bello, stava lì sorridente, poi ad un tratto alzai lo sguardo e notai che una parte di cielo tra i tetti delle case, diventava sempre più tenebrosa e avanzava con qualche lampo di luce in lontananza, in pochi minuti si scatenò la tempesta.
Le gocce d'acqua che precipitavano a terra erano talmente grandi che si potevano distinguere, le une dalla altre, non volevo perdermi tutto questo, così misi  le mani avanti fuori dalla finestra e lasciai che lacrime dal cielo accarezzassero pesantemente la mia pelle, faceva ancora caldo, il cielo era in rivolta per chissà quale assurda legge dell'universo e dentro di me sentivo appagata ogni turbolenza dell'animo.
Ogni tanto le nuvole nere si spostavano più avanti e si poteva scorgere un frammento di azzurro in attesa della quiete, poi tornavano all'attacco e si ricongiungevano per formare un unico immenso cielo nero piangente.
Ad un tratto le gocce di pioggia si fecero più pesanti e il loro arrivo al suolo provocava un tintinnio sospetto, ritirai le mani all'asciutto e vidi che la forza della tempesta era sempre più irruenta finché la pioggia si trasformò in grandine, fredde pietre che colpivano i vetri e il suolo con tutta la loro violenza.
Dalla pace interiore passai ad una strana sensazione di impotenza che sempre ci coglie quando la natura dimostra tutta la sua infinita supremazia.



mercoledì 30 maggio 2012

Scelte di vita, della vita e per la vita

Le nostre decisione ci cambiano inevitabilmente.
Fare delle scelte è quello che più rappresenta il nostro quotidiano, dalla più semplice scelta al mattino, tra il tè nero semplice con latte e miele o il tè nero aromatizzato alla vaniglia con zucchero di canna, alle scelte più difficili che riguardano i nostri sentimenti o le nostre intenzioni future.
Quando si presenta l'occasione di scegliere la risposta non è per niente immediata, mille "se" e mille "ma" si affollano in testa facendo a botte con il buon senso e la razionalità umana, qualunque cosa si possa pensare è un'arma a doppio taglio, che può renderti forte subito o ferirti lentamente a causa di una mossa poca astuta.
Fare una lista dei pro e contro della scelta in questione si dice possa aiutare a rendere tutto più semplice, ma quando rileggi la tua lista trovi altri cento modi per aggiungere contro o per togliere pro e la convinzione, che avevi raggiunto orgogliosamente la sera prima, sembra arrendersi sempre più ai pensieri inutili e ridondanti del mattino seguente.
In una parola sola, gentilmente offerta dall'infinito vocabolario italiano, tutto questo turbinio di pensieri volanti e sogni utopici si definisce: Confusione!
Magico come una parola sola possa racchiudere in se numerosi stati d'animo e cambiamenti profondi.
Quello che mi capita adesso è non avere la forza o la voglia di decidere, perché molte volte scegliere fa paura e ti paralizza così tanto da farti sentire molto stupida e molto sola.
Scegliere mi mette dentro un senso assurdo di impotenza perché non posso controllare le conseguenze delle mie scelte, non posso prevedere il futuro che si presenterà in seguito alle decisioni che prenderò, veramente una situazione che non rende giustizia al mio intelletto, a volte penso di essere così brava a rendere le situazioni super complicate, quando invece dovrebbero essere molto semplici ma soprattutto brevi e veloci meccanizzazioni del cervello...
Devo dire che dopo un paio di giorni, o mesi di paura e speranze falsate, arriva per fortuna il momento in cui mando "a quel bel paese" il mio stesso cervello insieme a tutte le sue maligne e piagnucolanti idiozie, addio blocco mentale, si va avanti seguendo solo l'istinto, di certo quella piccola parte di paura rimarrà ma nessuno può dirmi se sono giuste o sbagliate, semplicemente ci sono perché è così che devono andare le cose, ma l'unica cosa certa è che non devono più fermare le mie decisioni.
Sceglierò costatando solo i pro della mia prima lista e il dopo chi lo sa cosa riserverà, di sicuro mi prenderò tutte le conseguenze ma si dice che un cambiamento ha sempre qualcosa di positivo e se magari non si avverte subito magari è perché darà il via ad una serie di eventi che faranno parte di una nuova intensa vita piena di avventurose novità!

Ammetto che quando ho iniziato a scrivere questo nuovo post non sapevo come sarebbe andata a finire e noto con piacere che ho concluso parlando con me stessa come se fossi una saggia guru dell'autocontrollo che fa opera di auto-convincimento e auto-incoraggiamento... C'è qualcosa di doppio e contorto dentro di me, ma a volte funziona!







sabato 26 maggio 2012

Il treno

Ultimamente è come se fosse tutto intrappolato in una realtà esterna.
Il mondo come lo conoscevo sta cambiando veloce intorno a me, la metafora più adatta che ora mi viene in mente credo sia il treno, la folle corsa di un treno.
Passa davvero pochissimo tempo da quando senti il fischio in lontananza e il rumore cavalcante delle rotaie avvicinarsi, a quando poi effettivamente il treno arriva in stazione e attraversa correndo i binari.
C'è un gran frastuono, voci metalliche che ti avvertono di stare lontano dalle linee gialle, gente che si precipita verso i propri viaggi e in quel preciso momento, è quasi inevitabile, ma accade sempre, che il tuo volto si gira in direzione del treno che ti sta correndo di fronte, lo segui finché anche l'ultima carrozza non ha lasciato la stazione; potrebbe essere la forza dell'aria, spostata dal treno in corsa, a farci voltare lo sguardo o forse potrebbe solo essere la nostra voglia di non avere rimpianti, così da non pensare più a quel treno che abbiamo perso per pigrizia, per paura o semplicemente perché nessuno ci ha indicato il giusto binario da cui salire.
Ogni cosa che compone la mia vita adesso la vedo correre di fronte a me, proprio come un treno, il mio volto si gira ad osservare gioie e dolori, progetti e rinunce che si allontanano di gran fretta ed escono fuori dalla mia stazione. Io non sono su quel treno, ma sono a terra lontano dalle linee gialle, ben protetta da ogni prova e responsabilità, mi dico che non posso farci più niente, perché quel treno è ormai andato via e di certo non tornerà più sullo stesso binario.
Forse sarò costretta a guardare tutti i treni che attraversano ogni giorno questi lunghi binari e mai riuscirò a salirvi e proseguire per altre stazioni.
Già in passato ho sentito questa morsa che bloccava il mio pensiero e il mio agire, per cui conosco questa sensazione di limbo perenne, come se vedessi la mia vita attraverso una finestra, ma dalla parte esterna, dalla parte dei rimpianti, dalla parte sbagliata, ma nonostante io sappia già di cosa si tratta, questa volta sento che c'è qualcosa di estraneo, è diverso oggi, è come se fosse la prima volta e non ricordo più la soluzione per andare avanti.
La notte sembra essere il mio giudice più feroce costringendomi a ricordare pensieri folli e ad avere sensi di colpevolezza che naturalmente non mi permettono di riposare nel giusto modo e annientano ogni mio tentativo e buon proposito di migliorare il mio stato già dal mattino seguente.
Forse non troverò alcuna risposta ripercorrendo il mio passato, cercando qualcosa che mi aiuti a risorgere dal limbo e prendere il mio treno una volta per tutte, quello che è avvenuto è ormai sepolto, forse adesso dovrei trovare il binario corretto percorrendo questa nuova storia...
Devo riposare per poter lottare ancora, questa deve essere la vera battaglia finale, seguirò i segni e affronterò la luce e le paure...
Forse devo smetterla di dubitare di me e vincere almeno una volta nella mia vita!


martedì 22 maggio 2012

New World

Eccomi qui ad ammirare una pagina vuota.
Dovrei iniziare a scrivere qualcosa, sento qualcosa ma non riesco a decifrarlo. So che dovrei scrivere di me, di quello che ho dentro o di quello che non ho, che poi è anche il motivo per cui ho deciso di aprire un blog.
Non è il primo, anzi è il seguito di un altro mondo virtuale nascosto tra le mille finestre della rete, ma il tempo cambia molte cose si sa, a volte camuffa la realtà con maschere strane dai sorridi finti, altre volte strappa le tende di una stanza buia, facendo entrare con forza la luce.
In questi momenti, in cui tutto sembra cambiato ma dentro hai ancora qualcosa da dire, c'è ancora una parte di te che non si sente al sicuro e non approva la guarigione apparente e così capisci che hai bisogno di un'altra casa, di un nuovo edificio, costruito dalle fondamenta, per poter ricominciare e scoprire ciò che sembra perduto lungo la vecchia strada.
Ebbene adesso ci sono, sono in un nuovo mondo, tutto per me, chissà cosa comparirà lungo queste pagine, sono emozionata come un bambino che legge per la prima volta la sua poesia alla famiglia, anche se qui probabilmente non ci saranno poesie ma solo pensieri in forma di prosa, a dire il vero c'è un altro posto che accoglie la mia parte poetica da molto tempo e non credo che lo cambierò.
Iniziare una nuova avventura... oh mamma ho il mal di mare, ma sembra tutto così bello, lucido e pulito, lo sento già mio, si è impossessato di me, sarà un cammino bellissimo.

Questa mia stanza sarà piena di parole.