sabato 26 maggio 2012

Il treno

Ultimamente è come se fosse tutto intrappolato in una realtà esterna.
Il mondo come lo conoscevo sta cambiando veloce intorno a me, la metafora più adatta che ora mi viene in mente credo sia il treno, la folle corsa di un treno.
Passa davvero pochissimo tempo da quando senti il fischio in lontananza e il rumore cavalcante delle rotaie avvicinarsi, a quando poi effettivamente il treno arriva in stazione e attraversa correndo i binari.
C'è un gran frastuono, voci metalliche che ti avvertono di stare lontano dalle linee gialle, gente che si precipita verso i propri viaggi e in quel preciso momento, è quasi inevitabile, ma accade sempre, che il tuo volto si gira in direzione del treno che ti sta correndo di fronte, lo segui finché anche l'ultima carrozza non ha lasciato la stazione; potrebbe essere la forza dell'aria, spostata dal treno in corsa, a farci voltare lo sguardo o forse potrebbe solo essere la nostra voglia di non avere rimpianti, così da non pensare più a quel treno che abbiamo perso per pigrizia, per paura o semplicemente perché nessuno ci ha indicato il giusto binario da cui salire.
Ogni cosa che compone la mia vita adesso la vedo correre di fronte a me, proprio come un treno, il mio volto si gira ad osservare gioie e dolori, progetti e rinunce che si allontanano di gran fretta ed escono fuori dalla mia stazione. Io non sono su quel treno, ma sono a terra lontano dalle linee gialle, ben protetta da ogni prova e responsabilità, mi dico che non posso farci più niente, perché quel treno è ormai andato via e di certo non tornerà più sullo stesso binario.
Forse sarò costretta a guardare tutti i treni che attraversano ogni giorno questi lunghi binari e mai riuscirò a salirvi e proseguire per altre stazioni.
Già in passato ho sentito questa morsa che bloccava il mio pensiero e il mio agire, per cui conosco questa sensazione di limbo perenne, come se vedessi la mia vita attraverso una finestra, ma dalla parte esterna, dalla parte dei rimpianti, dalla parte sbagliata, ma nonostante io sappia già di cosa si tratta, questa volta sento che c'è qualcosa di estraneo, è diverso oggi, è come se fosse la prima volta e non ricordo più la soluzione per andare avanti.
La notte sembra essere il mio giudice più feroce costringendomi a ricordare pensieri folli e ad avere sensi di colpevolezza che naturalmente non mi permettono di riposare nel giusto modo e annientano ogni mio tentativo e buon proposito di migliorare il mio stato già dal mattino seguente.
Forse non troverò alcuna risposta ripercorrendo il mio passato, cercando qualcosa che mi aiuti a risorgere dal limbo e prendere il mio treno una volta per tutte, quello che è avvenuto è ormai sepolto, forse adesso dovrei trovare il binario corretto percorrendo questa nuova storia...
Devo riposare per poter lottare ancora, questa deve essere la vera battaglia finale, seguirò i segni e affronterò la luce e le paure...
Forse devo smetterla di dubitare di me e vincere almeno una volta nella mia vita!


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