venerdì 1 giugno 2012

Imprecise sensazioni di quiete e tempesta

A volte la pioggia mi piace, il cielo, in tempesta da un momento all'altro, ha sempre quel fascino romantico e passionale come in un film d'epoca dai colori scuri.
La pioggia estiva è bizzarra e imprevedibile, oggi c'era il sole, bello, stava lì sorridente, poi ad un tratto alzai lo sguardo e notai che una parte di cielo tra i tetti delle case, diventava sempre più tenebrosa e avanzava con qualche lampo di luce in lontananza, in pochi minuti si scatenò la tempesta.
Le gocce d'acqua che precipitavano a terra erano talmente grandi che si potevano distinguere, le une dalla altre, non volevo perdermi tutto questo, così misi  le mani avanti fuori dalla finestra e lasciai che lacrime dal cielo accarezzassero pesantemente la mia pelle, faceva ancora caldo, il cielo era in rivolta per chissà quale assurda legge dell'universo e dentro di me sentivo appagata ogni turbolenza dell'animo.
Ogni tanto le nuvole nere si spostavano più avanti e si poteva scorgere un frammento di azzurro in attesa della quiete, poi tornavano all'attacco e si ricongiungevano per formare un unico immenso cielo nero piangente.
Ad un tratto le gocce di pioggia si fecero più pesanti e il loro arrivo al suolo provocava un tintinnio sospetto, ritirai le mani all'asciutto e vidi che la forza della tempesta era sempre più irruenta finché la pioggia si trasformò in grandine, fredde pietre che colpivano i vetri e il suolo con tutta la loro violenza.
Dalla pace interiore passai ad una strana sensazione di impotenza che sempre ci coglie quando la natura dimostra tutta la sua infinita supremazia.



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