venerdì 10 giugno 2016

Croccantini, nuovi cuccioli e i soliti 30 anni

Oggi facevo la mia solita strada verso casa, passando accanto al recinto del parco, con una busta della spesa sulle spalle, come sempre pesante, a fiori gialli e fucsia, che mi fa vergognare da quella volta che la presi a 2 euro al negozio del "tutto casa", nell'altra mano un pacco di croccantini da 3 Kg per cuccioli, pasto completo, dicono siano i più adatti per una crescita regolata.
Mentre scansavo le buche del marciapiede, gli uccellini cantavano i lori cinguettii d'amore e le macchine rallentavano al semaforo, ho iniziato a pensare, a cosa di preciso non so, è stato un attimo e poi all'improvviso mi sono chiesta: sono davvero felice oggi?
Strano come una semplice strada quotidiana riesce a farti pensare alla tua vita.

La mano iniziava a cedere, 3 Kg di croccanti pesavano sulla mia responsabilità, perché qualcun'altro adesso conta su di me per essere sfamato, per comprare il cibo giusto, controllare come sta, se oggi ha fatto i suoi bisogni nel posto giusto, capire perché ha paura del mondo esterno, dopo essere stato abbandonato sul ciglio di una strada e trasportato in una gabbia per tutta Italia, prima di trovare qualcuno che lo accogliesse e che gli volesse bene. 
Saranno questi 30 anni che pesano come un pacco da 3 Kg di croccanti per cuccioli, o sarà che me le vado a cercare, ma sembra che in questi ultimi due anni la vita abbia iniziato a correre e a cambiare in modo molto repentino, faccio quasi fatica a capire cosa è cambiato che inizia un nuovo mondo da affrontare. 
C'è ancora qualcosa che vuole bloccarmi e fissarmi in un posto come un dipinto e questo non mi rende felice, ma oggi ho pensato che quella strada che stavo percorrendo sicura era mia, attraversavo il mio quartiere, accanto al parco dove ogni giorno, per almeno 3 volte al giorno ormai, mi reco tenendo al guinzaglio un pelosetto di quattro mesi, che cerca di nascondersi tra le mie gambe quando la gente ci viene incontro. 
Stavo tornando a casa mia, un nido tutto amore e coccole, perché mai avrei dovuto essere triste?
Così mi sono resa conto che forse la felicità non è mai uguale ogni volta che la si prova, la felicità può essere qualsiasi cosa, si dice possa essere anche molto piccola, ma già basta per spazzare via tutto il resto e quel giorno che ti chiederanno "sei felice?" tu risponderai di sì, istintivamente, ne sono sicura, senza pensarci, perché il primo pensiero che ti verrà in mente sarà quello felice e non tutti gli altri tristi. 
Quindi la mia risposta è stata sì, oggi sono felice.
Oggi non posso pentirmi di niente, non posso soffrire per le responsabilità, per la sensazione di impotenza, per il tempo che finisce sempre troppo presto, per le delusioni e per tutte le persone che non ci sono quando ne ho più bisogno, oggi so che non posso più aspettare la felicità.

Nessuna attesa e rinuncia ci sarà più, come quelle decisioni ponderate che a 30 anni pensi di prendere per necessità e non perché lo vuoi: trentenni troppo giovani per andare avanti, troppo grandi per rimanere indietro.
Perché aspettare sempre che sia il momento giusto, forse quel momento è adesso e quando ci pensi è già passato e non tornerà. 
Me lo ripeto a cadenza mensile, lo so ogni volta le stesse parole, ma è necessario auto-incoraggiarsi sempre! 
Fatelo anche voi e siate felici.


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