domenica 31 gennaio 2016

Quando tutto ebbe inizio: eterni secondi da sempre

Ho avuto il primo assaggio di eterna seconda fin da piccola.
Quando ero ancora una bambina riccia e con gli occhiali, sempre troppo piccola per giocare con gli altri, ma adatta per fare la conta a nascondino... sempre.

Nessuno a quei tempi portava gli occhiali, chissà perché. Mi sono sempre chiesta se tutti ci vedessero davvero benissimo, o in realtà avevano genitori troppo distratti e poco "informati" da non accorgersi che il proprio figlio scambiava le p per le b. 
Forse qualcuno si ricorderà quei brutti occhiali tondi anni 90', legati saldamente alle orecchie da catenelle elastiche o fili in gomma, davvero terrificanti! E vogliamo parlare del colore?
I miei erano sempre di un incomprensibile colore marrone leopardato, come se ai bambini interessasse la moda del momento per degli occhiali. Grazie designer degli occhiali!
  
Insomma, da grandi si sa che le cose si superano, ma il problema sta in ciò che accade da piccoli, durante quei momenti troppo enormi per essere superati da soli. Sono vere e proprie tragedie.
In ogni caso, oggi pare che la gente mette gli occhiali perché "è fashion", ho visto certe persone convintissime portarli anche senza vetri "perché oggi l'occhiale è un accessorio".

Diciamo la verità, io ero avanti da piccola! Voglio dire, ero già al passo con la moda prima ancora che venisse inventata, eh!

Dopo essere stata eterna seconda da bambina, arrivò il momento preadolescenziale, che già di suo sappiamo tutti essere un periodo di bruttezza inaudita, soprattutto per noi donne, ma stranamente per me non fu l'aspetto fisico il nemico numero uno.
A quei tempi mi distinguevo dagli altri miei coetanei per una precoce sensibilità, che forse mostravo troppo e a cui mi aggrappavo a tutti i costi, come via di fuga dalla realtà.
Mi avvicinai sempre di più al mondo delle parole, alla lettura e alla poesia. 
Questo mi rendeva libera di esprimermi, ma nello stesso tempo, mi rendeva chiusa in me stessa, tipicamente stereotipata dentro al mio mondo, in cui però nessuno mi capiva. (ci siamo passati tutti, non dite di no!)

Proprio quel giorno alle medie, capii che non sarei mai stata prima in niente.
Quel giorno in cui una classe, composta perlopiù da ragazzi, il cui unico obiettivo della giornata era cercare di non finire dal preside, almeno quel giorno, scelse con libero arbitrio un'altra compagna al mio posto, per decantare una poesia alla recita di fine anno.
Disperazione totale. Seconda anche in quello che facevo meglio. 
Seconda nella poesia. Era la fine.
Oggi so che per la troppa democrazia educativa, il mio caro professore di italiano, non aveva ben compreso a quale popolo stava per dare il potere. 
Forse da adulti ci dimentichiamo di quanto possono essere cattivi i ragazzini, per niente disinteressati nelle scelte e per niente influenzabili da grandi seni ad esempio, più grandi della media delle ragazze a quei tempi. 
Le misure, con cui si fanno le scelte che contano, alle scuole medie, sono altre.
Insomma eterna seconda pure nell'essere donna, oltre che poetessa.

Poi arrivò il liceo e le cose non migliorarono di certo, eternamente seconda sempre! 
Tranne quella volta in matematica in cui davvero fui prima di tutti, alcuni mi ammirarono, altri probabilmente mi odiarono, la dura vita dei primi.
In effetti era una tale responsabilità da sostenere. Troppo stressante essere primi!
Così pian piano mi defilai nel mio caldo e comodo posto da eterna seconda, lasciando la gloria agli altri e osservando di nascosto l'evoluzione delle cose.

Oggi, da adulta, ho naturalmente superato il grosso peso degli occhiali, i riccioli sono scomparsi (ahimè), le poesie ogni tanto tornano e che sia chiaro, non ho problemi con la misura del mio seno.

Come vedete le cose sono migliorate, ma non perché adesso mi trovo sul podio insieme ai primi, anzi continuo con orgoglio a sostenere la causa degli eterni secondi. 

Perché arrivare per primi quando si può andare più lenti e godere del paesaggio durante il cammino?
Arrivare secondi ti dà un punto di vista più ampio e ti lascia un bagaglio più pesante, che può sempre tornare utile nei periodi freddi.
Arriverò esattamente quando voglio arrivare (semi-citazione nerd che spero qualcuno capirà).

La bevanda degli eterni secondi: Tea!
photocredit: Pixabay 

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