martedì 7 luglio 2015

Chiamiamola insofferenza dei 30 anni

Spalle perennemente arricchiate, una piccola ruga proprio in fronte, nel mezzo dei pensieri e delle delusioni, diventa un solco sempre più profondo ogni anno

non sento più neanche di vivere figuriamoci scrivere

di corsa ogni cosa che quando mi fermo sembra stia facendo un errore enorme
l'ansia di non finire tutto e ancora una volta essere me stessa,
riconfermata puntualmente come sempre
eterna seconda

ci sarà sempre un altro anno per me, ancora un altro poi basta
invece non finisce mai
percorrere sempre la strada più lunga, proprio quella senza sentiero, che mentre cammino sembra di essere in un posto nuovo ogni volta eppure sto solo girando in tonto
la sensazione perenne di stare espiando chissà quali peccati in un limbo soffocante 
spingendo non uno, ma quattro massi, contemporaneamente fino in cima

il cibo sembra volermi uccidere a giorni alterni
le persone tutte giudicanti
o forse no, sono io che giudico loro
poi quando sto per crederci davvero succede qualcosa e mi ricordo che mi ero ripromessa di non farlo più, di non crederci mai più
mi accontento del secondo posto
perché sono stanca
mi fermo un giorno 
e nel mentre il mondo sembra essere andato al doppio della velocità
sono già tutti più avanti 
ancora di più

ho cancellato parole e ho dimenticato pensieri per quella brutta cosa che è rimandare
scrivere subito, lo so che si fa così
ma ho rimandato
è passato il momento e adesso torno a cancellare e riscrivere
finito tutto
non ricordo, vuoto totale
troppi massi pesanti chiudono i pensieri, stipati dentro a quelle stanze confuse, impolverate
con ragni a tessere speranze 
schemi e organizzazioni
è tutto uno scherma nella mia mente
una corsa a quale parte del progetto rispetterò meglio
la perfezione dello schema
un solo cambiamento e tutto crolla.

Sono stanca
è luglio
fuori e dentro sembra essere esploso un vulcano
mi dite che ci sto a fare ancora qui, a morire?!




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