venerdì 12 luglio 2013

Erbacce, ombrellini and You're beautiful

Sapete che c'è? C'è che i difetti non esistono! 
I problemi che tutti noi possiamo avere con il nostro corpo sono creati dalla società non dal problema in se.
Se qualcuno vi ha fatto credere il contrario, sappiate che in realtà era tutto falso!
Stare bene con se stessi incuranti degli sguardi altrui è sicuramente la cosa più saggia che si possa fare, ma non tutti sono forti abbastanza per riuscirci, non tutti riescono a forgiarsi uno scudo così potente da non essere mai scalfito.
Il giudizio degli altri ti accompagna da sempre, si coltiva da piccoli come un'erbaccia che cresce in fretta e distrugge il tuo giardino, non esistono rimedi in grado di fermarla, ci puoi solo convivere e strappare le piante una ad una durante tutta la tua vita.


Viviamo in un mondo classista anche se può non sembrare.
Sei deriso e additato anche per qualcosa di poca importanza, ma le persone troveranno sempre il modo di fartelo pesare.
In india sei discriminato e considerato di una classe sociale bassa se hai la pelle molto scura. Da non crederci, gli scuri che discriminano quelli più scuri.
Anche nei paesi occidentali un tempo la pelle più scura era considerata un difetto in quanto era il colore degli schiavi, o dei contadini e delle genti che svolgevano lavori umili, quindi più esposti ai raggi del sole e per questo abbronzati. Le donne di alta classe, infatti, si proteggevano dal sole con il famoso ombrellino che vediamo nei film storici, non era decoroso essere abbronzati come i poveri.
Paradossale pensare come oggi sia totalmente il contrario, la pelle chiara è considerata qualcosa da modificare a tutti i costi, il modello che ci viene presentato è un infatti un corpo perfetto, scolpito, depilato e soprattutto abbronzato. Oggi c'è la corsa ai centri estetici per riuscire ad ottenere un bel colorito tramite le lampade abbronzanti, perché non sia mai che ci presentiamo bianchi ad un matrimonio, ad una festa o ad un invito importante. 
Anche io vivo in questa società, anche io sono stata adolescente e facevo la lucertola al sole sperando in una tintarella scurissima in poche ore, di certo non capivo i rischi di una esposizione al sole senza protezione nelle ore più calde e per fortuna non ho mai amato le lampade, che sono di gran lunga più pericolose. Naturalmente a me l'abbronzatura piace ancora, anche io sono coinvolta in questo stereotipo della tintarella e mi sento quasi fuori posto quando a luglio sono ancora bianca, color studente, mentre gli altri sono già alla seconda scottatura. Adesso, però, ne faccio un uso più responsabile proteggendomi e in ogni caso non ho più l'ossessione della tintarella scurissima a tutti i costi, anche rischiando di avere insolazioni e bruciature, nonché problemi a lungo termine di cui tutti dovremmo interessarci, come tumori alla pelle. 
Nelle nostre società qualsiasi cosa appare diversa dall'ordinario, vuoi per cultura religiosa vuoi per educazione sociale, viene adocchiata, additata, forse maltrattata e scartata a priori. 
Potrebbe sembrare molto drastico definito in questo modo, ma se riflettete tutti noi, in quanto donne, uomini, bassi, alti, grassi, magri, rossi, biondi, brufolosi, eczematosi, pelosi, calvi, omosessuali e varie tipologie di "diverso", siamo stati in qualche modo giudicati o discriminati. Non oggi forse, non domani, ma ieri magari qualcuno ci ha detto sei troppo basso o sei troppo grasso, sei brutto perché non sei come tutti gli altri, sei diverso perché la tua pelle è diversa dalla mia, sei inferiore perché sei una donna, sei un emarginato perché hai una malattia della pelle che ti lascia dei segni orribili... Ogni giorno la gente ti guarda e tu puoi far finta di non vederli, per tutta la vita hai fatto finta di essere forte e in qualche modo ci sei riuscito, hai la tua vita, tutto è bello... ma quegli sguardi ci sono ed è proprio quello che ti ricorda che tu sei diverso e sei in difetto. 
Si parla tanto di bullismo nelle scuole, non è forse causato dall'educazione sociale che ci viene imposta? 
Il diverso va deriso, tu sei più forte perché sei uguale agli altri e quindi hai il diritto di offendere e far del male al diverso che è solo e per questo più debole. 
La prima educazione sociale viene dai genitori, poi continua con la scuola e la vita stessa... 
La società va cambiata fin dai suoi primi passi, altrimenti imparerà a camminare spingendo il compagno accanto. 


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